Lucia Coppola - attività politica e istituzionale | ||||||||
Legislatura provinciale
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Comune di Trento
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Trento, venerdì 30 marzo 2012 Signor Presidente del Consiglio, Signor Sindaco, Colleghi Siamo, non senza qualche difficoltà, arrivati alla conclusione della maratona consiliare per l'approvazione di un Bilancio particolarmente dibattuto, fuori e dentro quest'aula, perché è un bilancio da tempo di crisi e tocca quindi temi sensibili delle forze politiche, ciascuna con una propria visione, e dei privati cittadini che vivono con preoccupazione e aspettative questo complicato presente. Il bilancio è sempre un momento in qualche modo vivificante della vita consiliare, nel quale i gruppi e i singoli consiglieri trovano l'occasione per ragionare sulle prospettive di sviluppo e crescita della nostra città, ma anche sul senso e sul significato del fare politica e del mandato che ci è stato conferito. Del proprio impegno civile. Sono dinamiche ormai note che anno dopo anno assumono e rispecchiano le sembianze del paese reale. Dico subito che il mio sarà un voto positivo perché trovo che in quest'anno di gravi incertezze normative, dell'economia italiana e anche della nostra provincia, e nonostante la politica di austerità che è sotto gli occhi di tutti, si sia riusciti a comporre un quadro equilibrato nel quale le voci di spesa più importanti e significative, i servizi alla persona, l'attenzione alle fasce più deboli della popolazione e al territorio nel suo insieme non hanno determinato significativi svantaggi. Il rapporto della Caritas nazionale ci dice che sono tre milioni in Italia i poveri assoluti, e 20% è la percentuale della popolazione cosiddetta impoverita, cioè di coloro che fino a qualche tempo fa avevano un reddito e che oggi, disoccupati o cassaintegrati, messo da parte l'imbarazzo, siedono alla mensa della Caritas. Di contro a questa Italia che stringe la cinghia c'è l'Italia degli evasori. Grazie a loro l'Italia, che è sempre il fanalino di coda di tutte le classifiche dei Paesi Europei, è al primo posto in Europa per reddito imponibile evaso: oltre cento miliardi di euro di gettito all'anno. Una bella somma con cui si potrebbero universalizzare gli strumenti di tutela, in caso di perdita o sospensione del lavoro, a quelle categorie che oggi ne sono prive. Forse sarebbe il caso di stigmatizzare, da politici quali siamo, questi comportamenti da cui il Trentino non è esente, piuttosto che prendercela con la Solidarietà Internazionale verso popoli che abbiamo contribuito a impoverire e che abbiamo armato, o verso gli ultimi degli ultimi. La nostra Provincia e il nostro Comune, pur messi al riparo da risorse maggiori dovute all'Autonomia, e da significativi ammortizzatori sociali che da tempo sostengono l'economia e i singoli, non è esente da sofferenze e guarda al futuro con un atteggiamento che, inevitabilmente, non può non interrogarsi sull'uso delle risorse pubbliche e sulle priorità sulle quali investire. Sulle sacche di privilegio e su quelle di deprivazione. La soluzione non è certo quella di rivolgersi solo a chi già possiede e può, abbandonando chi è indietro; demolire il pubblico per agevolare il privato, aumentare la forbice tra chi detiene gli strumenti e chi parte da condizioni talmente svantaggiate da non riuscire a modificare il corso della propria storia: se non si investe davvero sull'integrazione, nel rispetto di usi e tradizioni secolari, sulla scolarizzazione e sull'apprendistato, sull'emancipazione delle donne, sull'attenzione all'infanzia e ai suoi diritti: è il caso della popolazione Sinti e Rom della nostra città di cui tanto si è dibattuto ieri, con toni in qualche caso davvero offensivi: mi associo al consigliere Bungaro nelle scuse. Chi come me nel proprio percorso lavorativo ha avuto modo di frequentare bambini e famiglie, di passare del tempo nelle campine, di conoscere le loro storie e di toccare con mano le loro condizioni di vita non potrebbe mai esprimersi con le parole che ho sentito risuonare in quest'aula. Penso che il nostro Comune, che fa già molto, deve ulteriormente impegnarsi perché non siano i ceti più deboli, e mi sto riferendo ora ai cittadini Trentini, a pagare il costo della recessione e delle manovre. E qui voglio ancora ringraziare la professionalità e la motivazione di tanti dipendenti che garantiscono con il loro lavoro la tenuta del livello dei servizi. E le scelte, naturalmente, della Giunta. Molto c'è e resta da fare nell'individuare capitoli di spesa sui quali ancora si può risparmiare, contenendo, ottimizzando, lavorando sulle priorità e sul necessario. Senza dimenticare che è vero, come ha detto qualcuno, mi pare Tremonti, che con la cultura non si riempiono panini, ma è altrettanto vero che da sempre la cultura è un potentissimo strumento di coesione e inclusione sociale, oltreché motore dell'economia. Ho parlato molto di ambiente nel mio intervento sul Bilancio, legato alla qualità del vivere, alla salute dei cittadini, alla rinaturalizzazione e riqualificazione delle parti della città dedicate al verde pubblico, agricolo e montano, anche in chiave economica e turistica. Di mobilità e ciclo dei rifiuti. Di consumo del territorio, e a questo proposito ringrazio per la sensibilità dimostrata da chi ha ritenuto di approvare il mio odg. Mi aspetto per il prossimo anno un bilancio ambientale che entri nel merito delle scelte complessive e particolari del nostro splendido territorio, da amare, proteggere valorizzare. Ringrazio il signor Sindaco per l' impegno costruttivo, la capacità di ascolto e mediazione; il rispetto di tutti e gli approfondimenti operati, anche in corso d'opera, con la Giunta Comunale. Ringrazio il Signor Presidente e tutti i consiglieri per l'impegno profuso con impegno, intelligenza e generosità. Lucia Coppola
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LUCIA COPPOLA |
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